FAQ
Di seguito una risposta alle domande più frequenti...
Possono rivolgersi a noi tutte le Realtà del Terzo settore, le organizzazioni non-profit (imprese, cooperative, associazioni, ONLUS, enti, parrocchie) e le start-up innovative che intendono realizzare ogni tipo di Progetto di avviamento, di crescita e di sviluppo secondo le proprie rispettive finalità istituzionali. Il nostro compito è quello di aiutarle ad accedere ai finanziamenti necessari per avviare i rispettivi progetti solidali.
Per ragioni di territorialità e di supporto alle realtà locali, diamo la precedenza ai soggetti richiedenti che hanno la sede, legale e/o operativa, nel territorio delle Province di Lodi, Milano, Brescia, Cremona e Pavia. Gli stessi Istituti di Credito che hanno aderito alla nostra iniziativa sono ancorati sul territorio con l'obiettivo di agevolare il microcredito ai soggetti disagiati che ne fanno parte.
Per inoltrare la richiesta è necessario rivolgersi alla sede della società, in via Luigi Pandolfi 4 a Codogno. Richiediamo di poter visionare un progetto dettagliato che spieghi l'idea e come si intenda svilupparla, elencando i diversi passi che porteranno al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il progetto viene preso in analisi dai nostri professionisti e dopo una prima valutazione, viene proposto all'Istituto di Credito ritenuto più idoneo per l'erogazione del finanziamento. Il progetto a quel punto passa a una seconda valutazione da parte dello stesso istituto di Credito che, in caso di positività, darà conferma a Investimenti Solidali per le procedure burocratiche di finanziamento.
Normalmente, per la valutazione di un progetto ben delineato e preciso richiediamo un periodo di 60/90 giorni, trascorsi i quali ci impegniamo a dare un riscontro sia in caso positivo che negativo.
Certamente sì, chiediamo però di far passare un certo periodo (almeno 6 mesi dalla data della prima presentazione) così che il progetto possa essere riverificato dai diretti interessati e rielaborato nei diversi punti. Spesso i progetti vengono rifiutati perché non sono completi e sono carenti di informazioni specifiche come le finalità che ci si prefigge di raggiungere. I 6 mesi di tempo servono quindi a rimettere mano al tutto, facendo maggiore chiarezza sui diversi punti del business plan.